La marina di San Foca sulla costa adriatica del Salento

La località costiera di San Foca

San Foca è un piccolo paesino costiero che, nonostante l’espansione edilizia, ha mantenuto intatto il fascino autentico di una borgata marinara dove, da secoli, i pescatori aggiustano le loro reti all’ombra della cinquecentesca Torre di guardia.

I bassi fondali marini sono interessati da una vasta prateria di Posidonia, ideale habitat per pesci e molluschi che favorisce la crescita dei diffusi ricci di mare.

Sin da febbraio i pescatori locali ne raccolgono in gran quantità che vengono venduti in banchetti vicino al porto o nei ristoranti, proponendoli agli avventori che ne gustano i raggi color corallo, accompagnandoli con un pezzettino di pane. Assolutamente da provare le linguine ai ricci di mare.

Numerosi scavi archeologici nei pressi della Torre testimoniano l’antica frequentazione della località e la vocazione marinara. Sono state ritrovate palline da rete, ami di bronzo e chiodi per imbarcazioni, nonchè gusci di ostriche che venivano allevate nel meraviglioso mare del Salento.

Negli ultimi anni la vocazione marinara si è fusa con quella turistica e la marina si è dotata di un porto turistico molto apprezzato dagli appassionati di nautica e di sport acquatici in genere. Anche il lungomare è stato oggetto di una gradevole riqualificazione architettonica e continua ad essere percorso su e giù da centinaia di ragazzi e famiglie durante i caldi mesi estivi.

Lungomare San Foca

Il lungomare di San Foca è uno dei posti più romantici che conosca. Vi ho passato la mia adolescenza ad inseguire amori fuggevoli e osservare quelli dei miei amici. Quante storie si sono intrecciate, alcune per il tempo di una sera altri … tutta una vita.

Il Santo San Foca, da cui deriva il toponimo

San Foca è anche il patrono della località e viene festeggiato il 22 settembre. Sullo scoglio detto Tara esisteva una piccola cappella votiva, dedicata al santo, che fu distrutta intorno al XV sec. d.C.

San Foca (chiamato anche San Foca l’ortolano, o San Foca di Sinope, o San Foca di Antiochia) è un martire vissuto, secondo la tradizione, nel III secolo. Viene talora riportato, come anno del martirio, il 117, anno in cui era imperatore Traiano.

Foca lavorava come giardiniere a Sinope (Turchia), dove visse tra il I e il II secolo. Era molto stimato per il suo senso di ospitalità e per la sua generosità. Fu denunciato come cristiano e quindi ricercato per essere messo a morte. Egli stesso ospitò e nutrì coloro che, senza conoscerlo, lo stavano cercavano e provvide ad organizzare la sua sepoltura scavandosi la fossa, quindi si rivelò ai suoi ospiti che lo martirizzarono. E’ invocato contro il morso dei serpenti ed è patrono dei marinai.

La storia di San Foca è tutta qui; l’immagine del martire che si scava la fossa da solo avrà successo e sarà smontata e riutilizzata più volte nelle vite di altri santi. La novità del narratore cristiano è la rinuncia a ogni difesa: nessuno può scalfire il tranquillo buonumore di Foca: la sua vittoria è nella resa. Il Santo avrà un suo breve momento di gloria in meridione nel nono secolo, durante il breve ma memorabile governo dell’omonimo Niceforo Foca, un governatore bizantino che metterà in fuga i pirati saraceni e darà impulso al trasferimento degli insediamenti dalle coste ai più difendibili insediamenti nell’interno.

Forse pochi ricordano che l’attuale chiesetta di San Foca è stata meta, fino ad una cinquantina di anni fa, del pellegrinaggio da parte di chi si riteneva fosse stato morso dalla taranta (infatti San Foca proteggeva dai morsi dei serpenti) soprattutto nel mese di giugno. Dopo Galatina ed Acaya era uno dei principali centri di riferimento per le tarantate.

Dopo le distruzioni portate da turchi al comando di Acmet Pascià, durante la presa di Otranto del 1480 venne ideato un vasto piano di fortificazioni difensive in tutto il meridione d’Italia. Per cui vengono in pochi anni erette 80 torri sulla costa salentina. Quella di San Foca è stata sottoposta a restauro e adibita a sede dlla Capitaneria di Porto.

La costruzione delle torri di Sant’Andrea, Roca, Torre dell’Orso e San Foca è avvenuta intorno al 1565 su progetto dell’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya, che negli stessi anni aveva fondato Acaya dotandola di mura e rafforzato il castello con un poderoso bastione. Anche le Torri a forma tronco-piramidale derivano dalle sue nuove idee dell’architettura militare che abbandona le forme circolari delle torri più antiche a favore di forme ad angolo acuto più resistenti alle armi da fuoco.

FONTI:

Barletta Rossella, Salento da scoprire, Edizioni del Grifo

Leonardo Tondelli, Foca il martire ortolano, Ilpost.it

Giovanni Cisternino, San Foca e Torre dell’Orso … nella storia, Zane Editrice

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