Birdwatching nel Salento: Parco del Rauccio e l’Oasi delle Cesine

Il Parco del Rauccio e l’Oasi naturale delle Cesine, due bellissimi parchi naturali dove praticare birdwatching nel Salento o semplicemente fare una bella escursione con tutta la famiglia.

OASI NATURALE DELLE CESINE

L’Oasi Naturale delle Cesine è uno dei luoghi più belli dove fare birdwatching nel Salento, secondo i soci di Ebn Italia (associazione per la diffusione dell’attività di osservazione e di riconoscimento in natura degli uccelli – birdwatching) per ammirare aironi, fenicotteri rosa, anatre e altri uccelli acquatici – codoni, mestoloni, alzavole, fischioni e moriglioni.

Si passeggia o si pedala tra i Pini d’Aleppo, i canneti e i cespugli di macchia mediterranea, accompagnati dalle guide del WWF.

L’oasi delle Cesine è un vero e proprio tesoro di biodiversità per fauna e flora, oltre 200 specie di uccelli popolano i diversi ambienti della riserva che si trova lungo una delle principali rotte migratorie che attraversano la nostra penisola.

Fra i canneti e le dune gli uccelli approfittano della tranquillità del luogo per allevare i propri piccoli. Anche le tartarughe caretta caretta depongono spesso le uova nella soffice sabbia.

Negli anni settanta andavo spesso con mio padre e mio fratello ad osservare i fenicotteri rosa e altri volatili che si riposavano nei due grandi stagni a ridosso del mare … zitti, zitti per ore, un silenzio scandito dalla risacca del mare e da strani fruscii nei cespugli, un contatto con la natura che ci riempiva di felicità!

IL PARCO DEL RAUCCIO

Anche a Parco del Rauccio si può fare birdwatching. Il parco si raggiunge percorrendo la strada provinciale Lecce-Torre Chianca, svoltando a sinistra, all’ottavo chilometro, in direzione di Torre Rinalda. Percorsi circa 2 km occorre imboccare, a destra, una stradina in terra battuta, costeggiata prima da olivi e successivamente da cipressi. Proseguendo per circa 1 km si giunge al Centro Visite della Riserva Naturale costituita dall’omonima masseria.

Il primo piano del complesso masserizio è sede del Centro di Educazione Ambientale di Rauccio del WWF dove è allestita una mostra permanente sui diversi aspetti didattici, storici, geografici e naturalistici dell’area e del Salento.

La cooperativa Terra di Mezzo organizza visite guidate, per info su tutti gli appuntamenti di Discovering Puglia per visite guidate gratuite: cooperativaterradimezzo@gmail.com.

Rauccio rappresenta una piccola parte di quella che nel medioevo era definita la “Foresta di Lecce”, una ampia area di vegetazione boschiva che dalla città si estendeva fino al mare, da Otranto alla provincia di Brindisi.

All’interno del territorio del Parco si snodano quattro percorsi tematici principali: Botanico, Faunistico, Idrologico, Storico-culturale ed è possibile fare trekking, cicloescursioni, gite in canoa. Regolarmente vengono organizzati laboratori tematici per bambini che vogliono riscoprire le radici della terra salentina.

I quattro itinerari tematici si intersecano all’interno del parco di Rauccio avventurandosi nei colori della natura.

Dal bosco di lecci alla steppa salata, dagli stagni della Specchia di Milogna fino alle distese di salicornia e orchidee palustri, il percorso botanico si fa spazio nella fitta vegetazione per poter contemplare i fiori color porpora della “Periploca graeca”.

Il percorso faunistico entra in punta di piedi nei luoghi popolati dalla fauna locale, dalle tane dei tassi ai capanni di osservazione per scrutare il volo degli uccelli migratori.

Pedalando su due ruote, il percorso storico-culturale si spinge tra le masserie e le “pajare” che animano le distese di uliveti, fino alla torre costiera e alla vicina abbazia di Santa Maria di Cerrate.

Un imponente albero di Leccio segna l’inizio del sentiero nell’antichissimo bosco di lecci.

Nei punti strategici sono disposte bacheche informative che vi guideranno durante l’escursione.

Cespugli di lentisco, mirto, corbezzoli e altre essenze della macchia mediterranea cercano di riconquistare lo spazio che gli uomini gli sottraggono e i sentieri diventano gallerie e cunicoli scavati nella vegetazione.

La terra è inframezzata da emersioni calcarenitiche, li cuti, le pietre erano usate per realizzare muretti a secco e pajare, i trulli salentini, dove i contadini si rifugiavano durante un’acquazzone improvviso o per un breve sonnellino.

Raggiunto il mare, dove le torri cinquecentesche di Torre Chianca e Torre Rinalda segnano, come sentinelle, i confini del Parco. Su queste dune costiere si può trovare il giglio marino, il finocchio litorale spinoso e il ginestrino delle spiagge.

E’ presente anche una attrezzata area per pic-nic è l’ideale per una pausa di famiglie con bambini. In questa area si svolge una radicata tradizione tutta leccese, “lu riu”, ovvero la “Pasquetta dei leccesi”, che si svolge il martedì dopo Pasqua.

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